Wang Shu e Lu Wenyu nominati curatori della Biennale Architettura 2027

Foto ASAC Matteo Losurdo

Dopo l’edizione 2025 curata da Carlo Ratti, a curare la 20. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia (in programma da sabato 8 maggio a domenica 21 novembre 2007, con pre-apertura 6 – 7 maggio) saranno Wang Shu e Lu Wenyu. Architetti e docenti cinesi, hanno fondato nel 1997 lo studio Amateur Architecture a Hangzhou, con il quale hanno portato avanti una visione dell’architettura profondamente legata al contesto locale e alla tradizione vernacolare, pur mantenendo una prospettiva globale.

Combinando l’uso di materiali riciclati provenienti da edifici storici e l’impiego di tecniche ingegneristiche contemporanee, hanno saputo offrire un’alternativa concreta allo sviluppo urbano attuale, dominato da demolizioni e interventi edilizi su larga scala. Promotori di una sperimentazione radicale, il loro approccio è incentrato sulla valorizzazione delle tracce lasciate dalla vita quotidiana delle persone comuni, sulla vitalità delle strutture anonime e sul valore dei processi costruttivi artigianali.

wang shu e lu wenyu
Foto ASAC Matteo Losurdo

Nel 2012 Wang Shu è stato premiato con il Pritzker Architecture Prize, per la prima volta assegnato a un cittadino cinese. Con Lu Wenyu, sua moglie, nel 2003 ha istituito il Dipartimento di Architettura presso la China Academy of Art e nel 2007 hanno fondato la Scuola di Architettura, di cui Wang Shu è stato il primo preside e Lu Wenyu direttrice del Centro per la Costruzione Sostenibile.

Nel 2006 hanno partecipato al Padiglione Cina alla Biennale Architettura e sono stati invitati a partecipare alla Biennale Architettura 2010 da Kazuyo Sejima (dove hanno ricevuto la Menzione Speciale con il progetto “Decay of a Dome”) e alla Biennale Architettura 2016 da Alejandro Aravena.

Tra i loro progetti più noti, il Museo Storico di Ningbo, il Campus di Xiangshan della China Academy of Art, il Tiles Hill a Hangzhou, la Riqualificazione del Villaggio di Wencun, il Complesso Culturale di Fuyang, l’Archivio Nazionale delle Pubblicazioni e della Cultura di Hangzhou, la Conservazione e il Restauro della Via Imperiale della Dinastia Song del Sud, il Museo Storico di Lin’an, il Museo degli Animali Antichi di Baoding, l’Accademia Tradizionale Cinese Jin Sha a Xiamen, la Opera House e la Concert Hall di Xi’an.

«La loro visione, profondamente radicata nella memoria dei luoghi e nella sapienza dei processi costruttivi, rappresenta oggi una voce indispensabile nel dibattito internazionale sull’architettura e sul senso dell’abitare i luoghi del mondo», ha commentato il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco. In loro, La Biennale di Venezia riconosce due protagonisti capaci di coniugare responsabilità culturale e genio sperimentale, offrendo un contributo di straordinaria qualità in un momento storico che richiede conoscenza, misura, immaginazione».

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