Una casa di 75 mq su due livelli dallo spiccato carattere zen

Foto Davide Galli

Erano gli Anni 90, da Londra arrivavano le avvisaglie di un nuovo gusto nel design d’interni, il minimalismo, che rispondeva al desiderio di ordine dopo l’opulenza degli Anni 80. I suoi sacerdoti, i progettisti John Pawson, Claudio Silvestrin e Anouska Hempel, mentre nella moda dettava legge Jil Sander. Uno stile sofisticato perché ridotto all’osso, basato sui canoni della semplicità formale, sulla chiarezza visiva degli spazi con materiali e finiture naturali.

Un’estetica zen che attingeva al Giappone e alla Scandinavia e che, pur rielaborata in chiave contemporanea, ritroviamo in questo piccolo appartamento ristrutturato da Elena Martucci, designer di interni con una formazione artistica e varie incursioni nel mondo del teatro e del cinema.

La casa, disegnata per un giovane medico londinese spesso in trasferta a Milano, ha un unico affaccio a sud e si sviluppa su due livelli – piano rialzato e seminterrato. «È una pied-à-terre rifugio con sistemi movibili per suddividerlo in spazi contenuti e tempi dilatati», afferma la progettista. Al livello superiore, la zona giorno con cucina, lavanderia e bagno; a quello inferiore, lo studio, un altro bagno e una nicchia per il letto.

Il tutto su un totale di 75 mq, nella vibrante zona Isola. Martucci lo descrive come «una scatola scenica con pareti materiche in calce di colore grigio caldo e col pavimento in rovere naturale», nella quale è stato inserito l’arredo per la maggior parte disegnato su misura.

Una casa di 75 mq su due livelli dallo spiccato carattere zen
Foto Davide Galli

Pulizia visiva e spazi intimi a scomparsa. «Ho mutuato dal Giappone l’essenzialità e la teatralità dei gesti che muovono sipari modulando luci e ombre», spiega la progettista.

Il piano superiore è occupato dal living molto luminoso. Un portale a tutta altezza nasconde la zona di servizio e il bagno, dividendo la cucina a sinistra e a destra del passaggio. Bello il divano in pelle, con la base contenitore che copre tutta la lunghezza di una delle pareti principali: diventa un flessibile daybed per ospiti occasionali o una seduta per il tavolo, il modello Frate di Enzo Mari.

Scendendo la scala a chiocciola, al piano inferiore si entra in uno spazio più riservato, filtrato dalla cabina armadio. Qui una parete scorrevole separa la zona studio e quella per il letto, quest’ultimo collocato in un’alcova che sembra quasi una cella monastica.

Martucci ha composto un interno che trova durabilità nella semplicità. Essenziale ma di presenza l’arredo, soprattutto per quanto riguarda i pezzi di design italiano e le lampade pivotanti. In perfetta sintonia con il carattere del proprietario e in armonia con l’appartamento, a parete troviamo opere grafiche di Tino Stefanoni e Shout, nome d’arte di Alessandro Gottardo, apprezzato illustratore con lavori pubblicati su New York Times, New Yorker e Wall Street Journal, per il quale Martucci ha disegnato la casa milanese.

Una casa di 75 mq su due livelli dallo spiccato carattere zen
Foto Davide Galli
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